mercoledì 23 settembre 2015

SO-STARE TRA DUE CULTURE


Per vivere in una società dove coesistono differenti culture diventa indispensabile sapere andare incontro all’altro con curiosità culturale  perché essa è antidoto efficace contro il pre-giudizio. Aprirsi al dialogo interculturale significa un riconoscimento sia dell’eterogeneità delle logiche che si incontrano sia dei punti che accomunano compiendo un viaggio di conoscenza per creare una zona di compatibilità fra differenze, una «zona franca» al confine delle culture, ossia un luogo dove le persone possono gestire le proprie diversità e appartenenze attraverso un incessante lavoro di costruzioni simboliche, di articolazione non stereotipate del proprio pensiero e di ridefinizione identitaria.
L’approccio transculturale diventa una valida risposta a questa sfida, alle richieste di presa in carico delle persone appartenenti a culture altre. Esso implica un «viaggio» verso la persona, un atteggiamento di attenzione, di riflessione su ciò che accade nell’incontro con l’altro, ascoltando e ascoltandosi nelle proprie categorie e paradigmi concettuali culturalmente determinati senza temere di venire travolto e trasformato dalla negoziazione interculturale.  Ciò che è importante, per qualsiasi operatore, è agire nell’ambito di differenti culture, senza che una ne escluda l’altra e questo avviene solo legittimando l’esistenza contemporanea degli ambiti di riferimento di entrambi i partner. E’ attraverso un modo di lavorare, sempre attento alle differenze e senza dimenticare i punti in contatto, che è possibile indagare sia il malessere sia il progetto migratorio.




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